Partite iva, novità grazie al Decreto del fare

Semplificazioni e benefici in vista per i titolari di partite iva. Il cosiddetto Decreto del fare prevede, dal primo gennaio 2015, novità in termini di minori adempimenti comunicativi. Si alleggeriranno infatti gli obblighi fiscali per i titolari di partita iva che adottano il regime facoltativo di comunicazione telematica giornaliera all’Agenzia delle entrate dei dati analitici delle fatture di acquisto e cessione di beni e servizi.

Lo stato dell’arte
Attualmente i regimi fiscali in vigore sono sei:
1. ordinario (come da articolo 13 e seguenti del dpr 600/1973)
2. semplificato per le imprese minori (articolo 18 del dpr 600/1973)
3. di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità (è il cosiddetto Nuovo regime dei minimi disciplinato dall’articolo 27 del decreto legge 98/2011)
4. contabile agevolato (articolo 27 del decreto legge 98/2011)
5. della trasparenza fiscale, introdotto con l’articolo 10 del decreto legge 201/2011
6. agevolato per le nuove iniziative imprenditoriali e di lavoro autonomo (articolo 13, legge 388/2000 e provvedimento dell’Agenzia delle entrate del 14 marzo 2001).

Aspettando il regolamento attuativo
Proprio quest’ultimo sarà quello maggiormente interessato dai cambiamenti. Tuttavia per il momento ancora poco è possibile dire delle specifiche novità: un apposito regolamento deve essere ancora pubblicato con l’obietto di stabilite le informazioni da annotare nei registri iva e di eliminati gli obblighi di trasmissione all’Agenzia di dati e dichiarazioni contenenti informazioni già ricomprese nelle comunicazioni giornaliere.

Principali ambiti di influenza
Sicuramente è possibile anticipare che, dalla data di entrata in vigore del decreto attuativo, le comunicazioni giornaliere sostituiranno gli obblighi attualmente previsti in materia di:
1. comunicazione all’Agenzia delle entrate delle operazioni rilevanti ai fini iva (il cosiddetto “spesometro”) e di quelle effettuate con operatori economici con sede, residenza o domicilio in paesi black list;
2. comunicazione all’Anagrafe tributaria da parte delle pubbliche amministrazioni e degli enti pubblici degli estremi dei contratti di appalto, somministrazione e trasporto conclusi con scrittura privata e non registrati;
3. comunicazione telematica dei dati contenuti nelle dichiarazioni di intento ricevute da parte di chi cede beni o fornisce servizi nei confronti di contribuenti che si avvalgono della facoltà di effettuare acquisti o importazioni senza applicazione dell’imposta;
4. presentazione per via telematica all’Agenzia delle dogane degli elenchi riepilogativi degli acquisti intracomunitari di servizi ricevuti da soggetti stabiliti nel territorio dello Stato.

Tutte le informazioni sulle nuove semplificazioni previste dal Decreto del fare sono disponibili e scaricabili qui.

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