Tutto sul nuovo Regime dei minimi 2015

È in arrivo il nuovo Regime dei minimi. Con il nuovo anno infatti dovrebbe essere pronto il tanto discusso nuovo sistema di agevolazioni fiscali pensato dal governo Renzi per i contribuenti più giovani (e più piccoli in termini reddituali) che sostituirà quello attualmente in vigore. Obiettivo annunciato: favorire le attività imprenditoriali giovanili e il reinserimento dei disoccupati.

Quando è stato introdotto

Il Regime forfettario di determinazione dei redditi fa parte delle novità previste dalla Legge di stabilità 2015. La differenza sostanziale, rispetto alla normativa in vigore fino a tutto il 2014, è l’aumento di aliquota dell’imposta sostitutiva che passa dal 5 al 15 per cento. Ma qual è l’origine di questo regime fiscale agevolato? Introdotto a gennaio 2008 con la legge 244 del 24 dicembre 2007, fu varato per garantire una gestione contabile semplificata e un abbattimento dei costi amministrativi. Oltre all’applicazione di un’imposta sostitutiva, prevede l’esonero da:
1. versamento Irpef e Irap;
2. adempimenti Iva (versamenti, dichiarazioni, comunicazioni, tenuta e conservazione registri);
3. applicazione degli Studi di settore;
4. registrazione e tenuta delle scritture contabili e invio degli elenchi clienti e fornitori.

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Chi può rientrare nel Regime dei minimi

La normativa in vigore fino a tutto il 2014 considera contribuente minimo chiunque eserciti un’attività d’impresa, arte o professione per la quale nell’anno solare precedente:
1. abbia conseguito ricavi o percepito compensi uguali o inferiori ai 30mila euro;
2. non abbia effettuato cessioni all’esportazione;
3. non abbia avuto dipendenti o collaboratori;
4. non abbia erogato utili ad associati in partecipazione;
5. non abbia acquistato nel triennio precedente beni strumentali per un importo superiore a 15mila euro.

Le novità del Regime dei minimi 2015

Rispetto a questi requisiti il Regime dei minimi 2015 prevede alcune differenze, oltre l’aumento al 15 per cento dell’aliquota di imposta sostitutiva. Innanzi tutto l’imposta sostitutiva, attualmente applicata sul reddito: nel nuovo regime invece vengono considerati coefficienti percentuali diversi per tipologia di attività (da 40 a 78), da applicare in percentuale ai soli ricavi. Ad ogni categoria professionale è inoltre attribuito un diverso tetto massimo di fatturato, variabile tra i 15mila e i 40mila euro, secondo questa tabella.

Tipologia di attività

Soglia

   Coefficiente

Alimentare

35.000

40

Commercio (ingrosso e dettaglio)

40.000

40

Commercio ambulante alimentare

30.000

40

Commercio ambulante non alimentare

20.000

54

Attività immobiliari ed edilizie

15.000

86

Intermediari del commercio

15.000

62

Ristorazione e alloggi

40.000

40

Professioni tecniche, sanitarie, educative e finanziarie   

15.000

78

Altre tipologie

20.000

67

Ad esempio se nel periodo di imposta un professionista della sanità (coefficiente 78, tetto massimo 15mila euro) ha incassato 10mila euro di compensi, il relativo reddito su cui sarà applicata l’aliquota dell’imposta sostitutiva ammonterà a 7.800 euro.

Eliminata la durata massima di 5 anni

Inoltre nel Regime dei minimi 2015 è stata eliminata l’attuale durata massima di applicazione di 5 anni dal momento di avvio dell’attività per chi ha meno di 35 anni. Tuttavia chi già oggi usufruisce del Regime può continuare a usufruire dell’aliquota al 5 per cento fino a quando compirà i 35 anni. Inoltre chi resta sotto il tetto dei ricavi può optare per il regime senza limiti temporali. Infine è riconosciuta la possibilità di ingresso al regime agevolato anche coloro che hanno sostenuto spese complessive per lavoratori dipendenti, parasubordinati e associati in partecipazioni per non più di 5mila euro lordi. Contemporaneamente il limite di spesa per acquisto di beni strumentali sale a 20mila euro e si riferisce al periodo d’imposta precedente.

Critiche, obiezioni e prospettive

Non sono mancati naturalmente timori e critiche. Secondo il responsabile delle politiche fiscali di Cna Claudio Carpentieri, intervistato dal Sole 24 ore, il nuovo regime «è un deciso passo avanti verso la semplificazione. Certo, le soglie di ricavi potrebbero forse essere innalzate a una forbice tra 25mila e 55mila euro e servirebbe un occhio di riguardo per chi inizia l’attività». Senza contare che le differenze tra contribuenti all’interno dello stesso meccanismo fiscale, oltre ad aver dato spazio a qualche polemica, potrebbero in futuro portare anche a ricorsi per incostituzionalità. Di contro la maggiore elasticità dovuta a vincoli meno rigorosi consentirebbe un maggiore accesso al nuovo regime.

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